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Tsundere, Kuudere, Yandere e gli altri stereotipi caratteriali di anime e manga

Tsundere, Kuudere, Yandere e gli altri stereotipi caratteriali di anime e manga

Tsundere: significato ed esempi

Avete mai sentito parlare delle cosiddette tipologie -Dere? Se sì, allora siete quasi certamente appassionati di Manga o di Anime o avete, almeno una volta, provato un videogioco Dating Sim. Se invece la risposta è negativa, bè sappiate che, negli ultimi anni, anche in Occidente si sta diffondendo l’uso di questi nomignoli che il pubblico giapponese ha coniato per designare alcuni stereotipi caratteriali ricorrenti nelle loro fiction preferite.

E’ praticamente certo che in ogni Anime conosciuto sia presente almeno uno di questi archetipi; i più conosciuti sono gli Tsundere, i Kuudere e i Dandere ma sono state canonizzate molte altre varianti. Divertiamoci a scoprirle insieme!

Tsundere è lo stereotipo caratteriale degli Anime, dei Manga e dei Dating sim giapponesi più diffuso e conosciuto, tanto che è diventato quasi un’espressione di uso comune anche al di fuori del contesto in cui è nato.

L’aggettivo Tsundere nasce dalla fusione di due espressioni idiomatiche antitetiche: Tsuntsun (scontruoso, arrogante) + Deredere (amorevole, tenero) e denota un personaggio che all’apparenza mostra un pessimo carattere: antipatico, strafottente o perfino violento, ma poi rivela un animo dolce e premuroso a chi riesca a fare breccia nella sua dura scorza.

Lo/la Tsundere raramente è il protagonista della storia narrata ma molto di frequente incarna l’interesse amoroso del protagonista che di solito riesce prima a intuirne e poi a svelarne il lato più tenero.

Anche al di fuori di un contesto sentimentale, per esempio negli anime sportivi, lo Tsundere è spesso un coprotagonista che, dopo una iniziale ostilità nei confronti del personaggio principale, si rivela un prezioso e fedele alleato.

Qualche esempio?

 

Terence Granchester (Candy Candy): Il capostipite di tutti gli Tsundere che fanno innamorare di sé la protagonista
Asuka Langley (Evangelion): Colei che ha insegnato all’Occidente l’uso del termine “baka!” (ai danni del protagonista)

 

Inuyasha (Inuyasha): Un esempio, abbastanza raro, di protagonista Tsundere

 

Madoka Ayukawa (Kimagure Orange Road): Teppista e antipatica in superficie, romantica e devota quando è innamorata

 

Genzo Wakabayashi/Benji Price (Capitan Tsubasa): Arrogante e sprezzante all’inizio, finisce col diventare indispensabile controparte del protagonista dopo averne riconosciuto il talento e lo spirito di squadra

 

Kuudere è il secondo stereotipo caratteriale dell’animazione giapponese per diffusione e popolarità. L’aggettivo è composto dagli aggettivi Kuuru (trascrizione giapponese di “cool”, freddo) + Deredere (amorevole, tenero).

Come lo Tsundere, il Kuudere esordisce come “antipatico” ma la grande differenza tra i due è che lo Tsundere aggredisce e offende mentre il Kuudere guarda dall’alto in basso e ignora deliberatamente.

La caratteristica principale del Kuudere è di mostrare altezzosità e distacco emozionale verso i personaggi e le situazioni che si trova ad affrontare. I Kuudere di solito parlano poco, con tono di voce privo di emotività. Sono enigmatici, sembrano non farsi mai coinvolgere dagli eventi ma sono personaggi sostanzialmente o completamente positivi. Innamorati o meno, raramente perdono la loro freddezza o si abbandonano ad atteggiamenti teneri ma è piuttosto con le azioni che dimostrano il loro buon cuore.

 

Goemon Ishikawa (Lupin III): L’impassibile prototipo dei Kuudere

 

Farangis (La leggenda di Arslan): Tipicamente le Kuudere sono donne adulte o comunque ragazze più grandi del protagonista

 

Gatsu (Berserk): Un raro esempio di protagonista Kuudere

 

Levi Ackerman (Attack on Titan): Altezzoso e spietato ma, indiscutibilmente, un eroe positivo

 

Kiyoko Shimizu (Haikyuu!!): Nonostante l’aspetto sprezzante e severo, è genuinamente affezionata ai membri della sua squadra

 

Dandere è un altro stereotipo caratteriale riccamente diffuso nei manga e negli anime giapponesi. L’aggettivo nasce dalla fusione delle parole Danmaru (stare in silenzio) + Deredere (amorevole, tenero).

I Dandere sono, pertanto, caratterizzati come personaggi estremamente tranquilli e taciturni, con la tendenza ad isolarsi e sottrarsi dal centro della scena. Tuttavia, il loro silenzio non è sprezzante come quello dei Kuudere ma semplicemente dettato da una invincibile timidezza. Anche in questo caso, solo pochissime persone fidate avranno il privilegio di entrare in confidenza con i personaggi Dandere e di trarli fuori dal loro guscio di totale riservatezza.

Pur essendo paralizzati dalla timidezza nelle interazioni sociali, i Dandere sono praticamente sempre personalità positive: riflessivi, saggi e anche capaci di mostrare grande coraggio quando la situazione lo richiede. Molto difficilmente un autentico Dandere avrà il ruolo di protagonista ma le sue caratteristiche lo rendono il perfetto comprimario del protagonista esuberante.

 

Homura Akemi (Puella Magi Madoka Magica): Timida e silenziosa ma anche dotata di grande coraggio e forza d’animo quando si tratta di proteggere le sue amiche

 

Shin-Ah (Akatsuki no Yona): Così Dandere da non mostrarsi mai in pubblico senza la maschera e da non proferire quasi mai parola, non fa mai mancare il suo aiuto ai compagni di avventura

 

Kenma Kozume (Haikyuu!!): Tanto riservato, assorto ed introverso da sembrare asociale, è in realtà un compagno di squadra affidabile e dedicato

 

Anri Sonohara (Durarara!!): Tranquilla e schiva, oltre che apparentemente fragile e sottomessa, è in realtà capace di grande empatia e determinazione ed è pronta a difendere le persone a lei care con ogni suo mezzo

 

Ed eccoci al primo stereotipo caratteriale non propriamente positivo: l’aggettivo Yandere è stato infatti generato dalla fusione di Yanderu (pazzo, malato) + il solito Deredere (amorevole, tenero).

All’inverso di quanto accade per gli Tsundere, i Kuudere e i Dandere (che sono persone migliori di come appaiono), gli Yandere si mostrano dolci, affettuosi e graziosi ma nascondono una personalità deviata ed ossessiva e, per gelosia o possessività, possono arrivare a compiere atti drammaticamente nocivi e brutali contro chi si frapponga tra loro e l’oggetto del desiderio. In alcuni casi arrivano a danneggiare la stessa persona amata se questa non si comporta secondo le loro aspettative.

L’apparente dolcezza e la scelta di un’estetica personale infantile ed innocente sono dunque le caratteristiche immancabili di un personaggio Yandere, così come immancabile è l’esplosione, prima o poi, del momento di pura follia e violenza di matrice passionale.

Gli Yandere sono in prevalenza donne e molto spesso sono personaggi negativi o grotteschi.

 

Kotonoha Katsura (School Days): Il perfetto emblema della Yandere psicopatica che arriva ad uccidere per gelosia

 

Misa Amane (Death Note): Carina, popolare, apparentemente ingenua ma per amore non si fa scrupoli a diventare un’assassina

 

Kanato Sakamaki (Diabolik Lovers): L’aspetto e l’atteggiamento infantile non traggano in inganno: è un vampiro pazzo e sadico

 

Yoosung Kim (Mystic Messenger): Lo Yandere più famoso dei dating sim: si presenta dolce ed affettuoso ma può diventare inquietantemente ossessivo e geloso

 

E’ sicuramente lo stereotipo caratteriale meno sfaccettato e complesso di tutti: il Deredere è, infatti, come suggerisce la traduzione del nome, un personaggio totalmente ottimista, socievole ed amabile verso tutti quelli che, amici o nemici, gli si presentino davanti nel corso della sua storia.

Il Deredere si presta bene a rivestire il ruolo di protagonista positivo, tuttavia, possedendo un profilo caratteriale senza ombre nè conflitti interiori, è di solito un personaggio un po’ monodimensionale.

Essendo il Deredere naturalmente soave, trascinatore e privo di connotazioni negative, gli unici peccati (veniali) che talvolta movimentano la sua granitica bontà d’animo sono una eccessiva ingenuità, una graziosa goffaggine o una eccessiva sdolcinatezza.

 

Yui Hirasawa (K-On!): La tipica protagonista Deredere: allegra, dolce e un po’ svampita

 

Kazuma Hashimoto (Cheer Boys!!): Un protagonista maschile Deredere: energico, trascinatore e sempre sorridente. Negli anime sportivi se ne contano molti esemplari.

 

Kofuku (Noragami): Spesso accade che i comprimari Deredere rivestano un ruolo comico

 

Aya Kominato (Ao Haru Ride): Comprimario Deredere entusiasta ed incrollabilmente ottimista: la perfetta spalla e il perfetto motore di un protagonista introverso

 

Himedere, aggettivo composto da Hime (principessa) + Deredere (amorevole, tenero) definisce il profilo caratteriale di una ragazza che percepisce se stessa come naturalmente superiore agli altri e come tale pretende di essere trattata. Caratteristiche immancabili delle Himedere sono la presunzione, il narcisismo e la tendenza a impartire ordini agli altri personaggi percepiti come inferiori e sottoposti.

L’Oujidere (Ouji = principe) è esattamente il corrispondente maschile: pieno di sè, vanitoso e con la tendenza a schiavizzare gli amici e a disprezzare gli avversari. Gli Oujidere sono rivali molto diffusi negli anime/manga sportivi.

Il “complesso di superiorità” da cui Himedere e Oujidere sono afflitti li rende quasi sempre personaggi negativi o antagonisti. La componente “Deredere”, infatti, è decisamente subliminale e può indicare o una bontà d’animo di fondo o un atteggiamento improvvisamente amorevole verso un altro personaggio che, per qualsiasi motivo, è da essi percepito come “di pari livello”.

Talvolta Himedere e Oujidere possono rivestire il ruolo di comprimari involontariamente comici.

 

Lady Miya (Caro Fratello): L’ape regina della scuola ed il perfetto emblema di antagonista Himedere

 

Mei Narumiya (Ace of Diamond): Convinto di essere il principe del baseball, è il tipico avversario sportivo Oujidere

 

Priscilla Barielle (Re:Zero): Altra comprimaria Himedere dichiaratamente negativa

 

Tatewaki “Aristocrat” Kuno (Ranma ½): Tipico esempio di antagonista Oujidere che si rivela sostanzialmente un comprimario comico

 

Lo stereotipo caratteriale del Kamidere è uno dei più interessanti e complessi della produzione nipponica. L’aggettivo deriva da Kami (Dio) + Deredere (amorevole, tenero) e designa quei personaggi che hanno, letteralmente, una mania di onnipotenza e la convinzione di poter plasmare il mondo sulla base del proprio disegno ideale interiore. In questo contesto particolare, la componente “Deredere” del nome sta ad indicare non una intrinseca bontà d’animo ma la genuina convinzione che il proprio disegno rivoluzionario, per quanto dirompente, sia il migliore possibile per l’intera umanità.

L’imponenza del “complesso della divinità” da cui sono affetti i Kamidere fa di loro sempre dei personaggi estremamente carismatici e multisfaccettati. Sono, di solito, o dei protagonisti con connotazioni fortemente negative o degli antagonisti malvagi ma non privi di valide ragioni. Sono sempre megalomani, ambiziosi, calcolatori e dotati di una intelligenza fuori dal comune. Il loro delirio di onnipotenza li accompagna, di solito, verso una fine prematura, tragica e senza gloria.

 

Light Yagami (Death Note): Il più famoso dei protagonisti Kamidere, si autodefinisce “il Dio di un nuovo mondo dove lui stesso è la legge”

 

Grifis (Berserk): Kamidere antagonista con insaziabile sete di potere. Spietato, carismatico e mortalmente ambizioso

 

Lelouch Vi Britannia (Code Geass): Un altro protagonista Kamidere con un fine buono e mezzi spaventosi per raggiungerlo

 

Shogo Makishima (Psycho-Pass): Kamidere antagonista, nemico della società ma, a suo modo, idealista.

Ed eccoci all’ultimo stereotipo caratteriale dell’animazione giapponese: Mayadere ha una etimologia incerta ma l’ipotesi più probabile è che sia composta da Maya (illusorio, finto) + Deredere (amorevole, tenero).

Il Mayadere si presenta come personaggio molto pericoloso: nasce come nemico giurato che ha come obiettivo la sconfitta o addirittura l’uccisione del protagonista. Prima ancora che “cattivo”, è il rivale designato. Nel corso della storia, però, il Mayadere sviluppa, suo malgrado, dei sentimenti per il protagonista (amore, ammirazione, gratitudine…) che lo portano a cambiare schieramento e a supportare l’ex avversario. Tuttavia (e qui si celerebbe la componente “Maya” = Illusione) non diventa mai un “amico” e un “buono” in senso proprio ma conserva un margine di pericolosità latente, lasciandosi intendere che prima o poi potrebbe tornare a combattere contro il protagonista cercando di avere la meglio su di lui.

 

Vegeta (Dragon Ball Z): Arrogante e violento all’inizio, finisce per affezionarsi al protagonista (suo arcinemico) senza mai abbandonare la rivalità nei suoi confronti

 

Vorona (Durarara!!): Ingaggiata come killer, finisce per far squadra con il protagonista, da cui è ossessionata, costantemente indecisa se aiutarlo o farlo fuori

 

Bishamon (Noragami): Inizialmente cerca vendetta contro il protagonista, poi si scopre sua debitrice e rinuncia allo scontro, ma continua a non sopportarlo e, occasionalmente, a battersi con lui

 

Kojiro Hyuga/Mark Lenders (Capitan Tsubasa): Mayadere in chiave sportiva: per lungo tempo è il rivale più agguerrito del protagonista, impara poi a stimarlo, diventa infine suo compagno di squadra ma non perde mai l’obiettivo di prevalere su di lui in campo e nella vita
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