Proiezioni in pellicola 70mm fantastiche e dove trovarle
Che tipo di spettatore sei?
Magari non te lo sei mai chiesto.
Ti accontenti del cinema vicino casa oppure cerchi la migliore qualità disponibile? E qual è lo stato della tecnologia dei cinema italiani?
Tecnologia IMAX
Abbiamo sentito spesso nei trailer promozionali (ad esempio per l’ultimo lavoro di Christopher Nolan “Tenet”) la frase di lancio: “girato in IMAX”.
Che cosa vuol dire IMAX?
Che differenza c’è rispetto ad una sala classica?
Innanzitutto dovremmo iniziare a distinguere tra IMAX nativo ed IMAX digitale.
Per IMAX nativo intendiamo un film girato principalmente in pellicola 70mm, scelta costosa e utilizzata ancora oggi da pochissimi registi (il già citato Nolan, ad esempio, ma anche Quentin Tarantino, che nel suo New Beverly Cinema di Los Angeles proietta ancora in pellicola 35mm), perché molto più alta qualitativamente rispetto al freddo digitale a cui siamo abituati.
DIFFERENZA TRA 35MM E 70MM
Apriamo una piccola parentesi, con lo scopo di capire meglio la differenza “di millimetri” nel formato di una pellicola.
Finché era presente la pellicola in ogni cinema e multisala, fino all’obbligo di dotarsi di proiettori digitali, i film erano proiettati principalmente in pellicola 35mm.
Il 70mm permette di trasmettere maggiore definizione rispetto al 35mm, in quanto le perforazioni sulla pellicola sono in altezza rispetto allo standard dei 35mm.
Per semplificare il significato delle perforazioni della pellicole e per capire di cosa stiamo parlando, intendiamo dei fori che sono posizionati ai lati della pellicola. Hanno lo scopo di facilitare il trasporto del film durante la proiezione ed il fissaggio della pellicola.
A seconda dello spessore della pellicola, possiamo avere diversi tipi di perforazioni che vengono anche misurate in termini di rapporto “perforazioni dimensioni telaio / spessore”. Ad esempio, per una pellicola in 35mm il rapporto è 4 perf / 35mm.
Una pellicola 70mm non IMAX è 5 perf / 70 mm.
Una pellicola IMAX è 15 perf / 70mm.
Da sottolineare il fatto che lo standard delle pellicole vede il trasporto delle immagini in verticale, mentre in IMAX è in orizzontale.
Conviene, inoltre, sottolineare che non esistono film interamente girati in IMAX, causa costi troppo elevati. Quindi ci saranno scene girate in 35mm alternate a scene girate in 65mm (che, con l’aggiunta della traccia audio, raggiungeranno i 70mm). Le scene girate in 35mm verranno adattate in post produzione ma, generalmente, in una Sala IMAX, si riconoscono scene girate tradizionalmente da quelle girate in 70mm in base alle bande nere.
Ad esempio, chi scrive ha avuto la fortuna di assistere alla proiezione de “Il Cavaliere oscuro – il ritorno” in IMAX pellicola. Le scene standard presentavano le bande nere sopra e sotto le immagini, quelle IMAX invece coprivano l’intera dimensione dello schermo.
Naturalmente per proiettare un film in IMAX pellicola non basta un proiettore 70mm, né tantomeno un proiettore digitale standard. Per questo nacquero le Sale IMAX provviste di enormi proiettori in grado di reggere il peso di queste gigantesche bobine. La Sala, anch’essa, non poteva essere la classica sala cinema. La sua struttura è decisamente più imponente, avvolgente e maestosa. La platea è quasi verticale e lo schermo in media ha una altezza di circa 16/20 metri ed una larghezza di circa 22 metri.
Abbiamo sale IMAX nativo in Italia? Proseguite alla prossima scheda per scoprirlo…
Abbiamo sale IMAX nativo in Italia? Le avevamo. Due per l’esattezza.
La prima inaugurata era a Castellaneta Marina (TA), non lontano dall’interessante parco divertimenti Felifonte, oggi chiuso per cessata attività. Questa sfortunata sala ebbe vita breve, appena 3 anni.
La seconda Sala IMAX fu quella di Riccione, presso il parco divertimenti Oltremare. Inizialmente utilizzata principalmente come attrazione per il parco, con proiezioni di documentari per gli ospiti, successivamente passò a proiettare film, da “Toy Story 3 – La grande Fuga” a “Il Cavaliere Oscuro – Il Ritorno”.
Attualmente, probabilmente a causa degli elevati costi, la Sala non è più IMAX e ha cessato tale attività di intrattenimento. Il proiettore di questa Sala è esposto, attualmente, all’Arcadia cinema di Melzo (Mi).
Abbiamo notato, quindi, che il problema principale della tecnologia IMAX è il costo.
Ecco quindi la nascita dell’IMAX digitale.
Per ridurre drasticamente i costi di cineprese e proiettori IMAX pellicola, venne deciso di introdurre una versione digitale della tecnologia. Mentre prima era necessaria una costruzione da zero per le strutture che avrebbero ospitato la tecnologia IMAX, con la soluzione Digitale basta prevalentemente la riconversione di una sala standard già esistente, la dotazione di una coppia di proiettori IMAX 2K o 4K che funzioneranno simultaneamente per proiettare immagini più luminose rispetto alle sale standard ed una ricodifica all’impianto audio. Purtroppo però, come è facile aspettarsi, questa soluzione è decisamente meno dettagliata della proiezione in pellicola.
Esistono Sale IMAX Digitale in Italia? Proseguiamo la lettura per scoprirlo…
Sì. La prima aperta in Italia si trova all’Uci Cinemas di Pioltello (MI). La sala ha una coppia di proiettori 2K con audio ad allineamento laser.
La seconda è stata inaugurata presso il multisala di Sesto San Giovanni (MI) Skyline (adesso passato sotto la gestione di Notorious Cinema). La sala è dotata di una coppia di proiettori 4K.
La terza Sala IMAX Digitale è stata aperta presso il multisala Happy MaxiCinema ad Afragola (NA). La Sala è dotata di due proiettori digitali IMAX.
La quarta Sala inaugurata presso Uci Cinemas Orio al Serio, rispetto alle precedenti tre, presenta due importanti differenze. La prima è che la Sala è stata progettata in fase di costruzione, quindi non è stata convertita una sala precedentemente esistente. La seconda caratteristica è che è la prima Sala IMAX dotata di due proiettori laser 4K.
La proiezione laser è ideata per schermi di grandezza maggiore, infatti lo schermo della Sala IMAX di Orio misura 482 metri quadrati, questo lo rende lo schermo IMAX più grande in Italia (sottolineiamo schermo IMAX, perché proseguendo scopriremo che esiste uno schermo ancora più grande nella nostra penisola).
La quinta Sala IMAX Digitale è nata in Toscana, presso l’Uci Cinemas di Campi Bisenzio (FI).
La sesta, ed ultima al momento, Sala IMAX Digitale è stata inaugurata, finalmente, nella Capitale presso l’Uci Cinemas Porta di Roma.
Adesso che, a grandi linee, abbiamo capito la differenza tra IMAX nativo (pellicola) ed IMAX digitale, torniamo alla domanda che ci ponevamo ad inizio articolo ossia: la dicitura “girato in IMAX”, sbandierata negli spot e nei trailer, indica che il film è girato in pellicola IMAX o in IMAX Digitale?
Sono possibili entrambe le soluzioni (ma mai entrambe per lo stesso film). Ci sono registi che han già girato in IMAX Digitale (ad esempio Michael Bay) e registi che non cambieranno mai idea nonostante i costi e che continueranno per la via analogica.
Per il caso di “Tenet”, i trailer si limitavano a dire che il film era stato girato in IMAX senza specificare. In quel caso si trattava di pellicola IMAX.
E come vedere al meglio i film girati in IMAX nativo (pellicola), visto che le Sale IMAX presenti sul nostro territorio sono digitali?
Per rispondere a questa domanda apriremo un nuovo capitolo.
Continuate la lettura e scopriremo proiezioni in pellicola 70mm fantastiche e dove trovarle…
L’alternativa al digitale, quando si vuole vedere il film in pellicola come avrebbe desiderato il suo regista, esiste.
Infatti poche sale al mondo hanno ancora la possibilità di proiettare film nel formato 70mm (non IMAX).
In Italia ci sono alcune sale in grado di proiettare i film in 70mm, quando si presenta l’occasione di un film girato con questo standard, ad esempio la Cineteca di Bologna o l’Arcadia multiplex di Melzo, apriremo una parentesi riguardo questo cinema, che per molti appassionati è IL Cinema.
ARCADIA multiplex di Melzo
E’ il 31 Maggio 1997, viene inaugurata a Melzo una multisala da 5 schermi (anche se all’inaugurazione solo 4 sale erano operative: Terra, Aria, Acqua, Fuoco. Il pezzo forte, la Sala Energia, verrà inaugurata solo successivamente) destinata ad essere considerata il tempio della settima arte, Arcadia.
Sin da subito questa struttura si è distinta per la comodità delle poltrone, l’illuminazione soffusa, l’effetto ovattato delle sale in grado di isolare lo spettatore dal mondo reale, ma soprattutto, la qualità dell’esperienza globale.
Costruito secondo gli standard di George Lucas, detentore del marchio THX, tutta la struttura, alla nascita, era certificata sulla base di tale standard audio.
Da quel momento Arcadia ha sempre cavalcato l’onda tecnologica, evoluzione dopo evoluzione, senza sedersi e vivere semplicemente della propria fama creatasi.
Oggi Arcadia vanta la miglior Sala d’Europa, la Sala Energia, con proiettori laser 4K, lo schermo (non IMAX) più grande del Continente, con 30metri di lunghezza e quasi 20 di altezza, con la configurazione Dolby Atmos più grande al mondo ed è ufficialmente utilizzata dalla stessa Dolby per testare i propri prodotti dall’America.
E’ un punto di riferimento per molti cinefili, perché la famiglia Fumagalli – proprietaria della multisala – in primis ama e rispetta la Settima Arte, e la struttura è dotata, nonostante l’avvento del digitale, ancora di due proiettori 70mm (Sala Energia e Sala Fuoco) ed uno in 35mm (Sala Aria).
Non è raro che la struttura riproponga occasionalmente spettacoli speciali in 70MM di film come “2001: Odissea nello spazio” o “Interstellar”.
Successivamente sono nate altre sedi Arcadia tutte qualitativamente comunque elevate -anche se nessuna ha potuto rivaleggiare con la Sala Energia-, dotate di proiettori standard sia 2K che 4K, ad Erbusco (BS) e Bellinzago Lombardo (MI).
E’, inoltre, in costruzione la quarta sede Arcadia a Stezzano (BG) che ospiterà, secondo i rumors, la prima sala Dolby Cinema in Italia. Il Dolby Cinema richiede infatti speciali standard audio e video nonchè della Sala stessa.
Per gli amanti dei momenti nostalgia vogliamo ricordare la Sala Megatheatre di Vimercate.
Nel 2001, a Vimercate (MB), aprì il multisala Warner Village Torribianche. Su 16 Sale, all’inaugurazione, ne aprirono 15.
La numero 16, la Sala Megatheatre, aprì qualche mese dopo.
Da subito si scatenò una sorta di guerra tra i cinefili, tra chi preferiva questa e chi la Sala Energia.
Il suo schermo misura 16 metri di altezza e circa 22 di lunghezza.
Alla sua apertura poteva vantare di sistema di proiezione 35mm standard, 70mm e Large Format. All’epoca erano diverse le proiezioni speciali in questo formato, ad esempio il film d’animazione “La bella e la bestia”.
La struttura della sala, quasi verticale, vantava – giusto per viziarsi un po’ – le ultime 5 file, denominate “File Vip” da cui si aveva accesso dall’esclusivo Vip Bar, posto al piano superiore. Questi posti Vip hanno la caratteristica di avere un tavolino ogni 2 poltrone.
Da quando la Warner Village è diventataThe Space Cinema (insieme al circuito Medusa) la Sala Megatheatre ha cambiato nome semplicemente in Sala 16. I posti dotati di tavolino sono rimasti, ma il Vip Bar ha chiuso e oggi si accede semplicemente dagli ingressi bassi della sala.
I proiettori in 35mm e 70mm non sono più presenti. I film vengono proiettati nel classico formato digitale 2K. Tuttavia, il colpo d’occhio della sala ha ancora qualcosa da dire. Entrandoci adesso, per chi ha vissuto i suoi anni di gloria, ciò che si prova è prevalentemente nostalgia mista a dispiacere che una sala con tanto potenziale sia stata “sprecata” con dotazioni standard.
Mentre i cinema italiani devono continuare la loro chiusura forzata secondo le norme vigenti anti-Covid, sicuramente milioni di spettatori e cinefili sentiranno la mancanza di accomodarsi in sala e viaggiare nell’universo della celluloide.
Vogliamo concludere con questo articolo, dicendo che le sale in Italia sono tante, la tecnologia è varia e molti multisala sono dotati di proiettori 4K e audio Dolby Atmos. Dedicare spazio a tutte sarebbe stata una impresa titanica, quindi abbiam preferito dedicarci principalmente a quelle caratteristiche più di nicchia che possiamo trovare nel nostro panorama.
Il desiderio e l’augurio che vorremmo dedicare agli esercenti ed agli artisti che, da sempre, ci hanno regalato serate di intrattenimento di qualità è la speranza di tornare a vivere le emozioni del grande schermo, sul grande schermo.
La comodità delle piattaforme streaming non potrà mai sostituire quello che uno spettatore prova quando le luci in sala si spengono ed inizia lo spettacolo.
“Avete sentito?
Quello era il rumore del proiettore che faceva girare la pellicola.
Beh, ora la pellicola la stanno sostituendo e di queste macchine non ce ne saranno più, roba da museo. Ma è giusto così, l’arte deve pur evolversi, l’importante è che non cambi il risultato e che i titoli di coda continuino a scorrere, sempre, per un film di cui non si vedrà mai la fine.
Perché laddove finiscono i titoli di coda iniziano i vostri sogni, le vostre storie.
Qualcuno disse che i film devono riempire lo schermo e le poltrone, impresa ardua. Ma a noi le cose facili non sono mai piaciute.
In quanto a Cinecittà, che resti sempre lì dov’è, carica di mondi da esplorare e di sogni da raccontare.
Come diceva Fellini <<il vuoto cosmico prima del Big Bang>>.
E allora…buona visione.”
Con questo monologo tratto dallo spettacolo “Come ti faccio un film” di Cinecittàworld, parco a tema cinematografico vicino Roma, che si svolgeva sulle note della struggente Staràlfur dei Sigur Rós, con sequenze di immagini che spaziavano da Sophia Loren ad Anna Magnani, da Vittorio De Sica a Totò,
Ci auguriamo di poter tornare il prima possibile in Sala e goderci tutti insieme la magia del Grande Schermo.