In numerose occasioni Fabrizio Vidale e Giorgio Borghetti, attori e noti doppiatori, hanno condiviso con i fan i loro ricordi sulla lavorazione di “Holly e Benji due fuoriclasse”, che debuttò sugli schermi italiani nel 1986 e a cui i due prestarono la voce quando erano ancora poco più che bambini.
L’adattamento e la lavorazione italiana di “Holly e Benji”, iniziò alla fine del 1984. All’epoca -raccontano i due attori- nel doppiaggio si era soliti lavorare con calma e largo anticipo, a differenza di quanto avviene oggi con serie tv che devono essere doppiate quasi simultaneamente alla messa in onda in lingua originale.
Vidale e Borghetti, a quel tempo, avevano rispettivamente 14 e 13 anni ed erano quasi perfettamente coetanei delle loro controparti animate. Non solo i due protagonisti, ma la quasi totalità dei loro colleghi, chiamati a dare voce ai numerosissimi comprimari della storia, erano ragazzi giovanissimi.
Ne derivò un’esperienza di lavoro più unica che rara che vedeva quotidianamente riuniti in sala di registrazione, decine di ragazzini vivaci e casinisti che si alternavano al microfono e si divertivano a tirarsi qualche scherzo senza farsi vedere dai responsabili.
Le età dei protagonisti e dei loro doppiatori.
Il primo arco narrativo di “Holly e Benji” è ambientato durante il “torneo delle Elementari”. In Giappone la scuola primaria dura fino ai 12 anni ed è questa -verosimilmente- l’età di tutti i protagonisti (eccezion fatta per Danny Mellow, che viene espressamente indicato come più giovane).
Il secondo arco narrativo della serie storica, il “torneo delle Medie”, è invece ambientato quando Holly e gli altri frequentano la 3° media (che, in Giappone, significa: 15 anni)
Nel 1984/85, periodo di doppiaggio di “Holly e Benji due fuoriclasse”, Fabrizio Vidale (Holly Hutton) aveva 14 anni; Giorgio Borghetti (Benji Price) ne aveva 13 ; Massimiliano Manfredi (Bruce Harper) 15 ; Rossella Acerbo (Tom Becker) 11 ; Antonella Baldini (Patty) 18 ; Fabrizio Manfredi (Philip Callaghan) e Christian Fassetta (Julian Ross) ne avevano 17. Vittorio Guerrieri (Mark Lenders), che era il più grande, aveva 26 anni.
Quando, nel 2003/2004 venne prodotto “Holly e Benji forever” (2° remake della serie classica), vennero richiamati molti dei doppiatori originali che però, nel frattempo, non erano più teenager ma avevano superato i 30 anni. Vidale e Borghetti raccontano che dovettero fare una gran fatica per adattare la loro voce, ormai adulta, alla giovane età dei protagonisti. In particolare, racconta Fabrizio Vidale, si fecero tutti un sacco di risate nel sentire Massimiliano Manfredi, adulto ed altissimo com’era, che tornava interpretare la vocetta squillante del dodicenne Bruce Harper.
Piera Vidale e la sua santa pazienza
Piera Vidale, direttrice del doppiaggio di “Holly e Benji”, ebbe a che fare, per un lungo periodo di tempo, con la gestione quotidiana di una media di 10/12 teenager per sessione, interpreti di intere “squadre di calcio”, e ci volle tutta la sua pazienza per riuscire a tenere a freno la loro vivacità e farli lavorare tutti insieme contemporaneamente.
“Non potete capire cosa succedeva al leggio” – racconta Vittorio Guerrieri (Mark Lenders) – “tra botte, spinte, schiaffi del soldato…Piera Vidale era una santa”.
Anche se nella vita Piera Vidale era la madre di Fabrizio, in “Holly e Benji” non interpretava la madre di Holly, bensì la Signorina Daisy, la talent scout di Mark Lenders.
Giorgio Borghetti, portiere paratutto
Giorgio Borghetti è un grande amante del calcio anche nella vita. Ha militato per anni nella squadra “ItalianAttori” e, proprio come il suo personaggio Benji Price, gioca in porta.
La sua vocazione da portiere, però, non è merito di Benji, bensì di Felice Pulici, portiere della Lazio campione d’Italia nel ’73-’74, che Borghetti ammirava e conosceva personalmente poiché suo vicino di casa.
“Io gioco in porta ma quei tuffi, quei voli non riesco a farli” – scherza Borghetti – “In “Holly e Benji” i portieri si tuffano, volano, sbattono… io, ogni volta che mi tuffo, casco e mi faccio pure male”.
Sergio Matteucci, il telecronista più amato dai bambini
Sergio Matteucci, scomparso nel 2020, è ricordato, tra le altre cose, per essere stato il mitico telecronista delle partite di “Holly e Benji”.
Matteucci nasceva come speaker radiofonico e giornalista radiotelevisivo, prestato solo in seguito al doppiaggio delle serie animate (oltre che in “Holly e Benji”, è stato il cronista di “Mila e Shiro, due cuori nella pallavolo” ; il lettore del telegiornale in “Lamù, la ragazza dello spazio” e la voce narrante in “Lady Oscar”).
Lo spazio dato al ruolo del telecronista durante le partite della versione italiana di “Holly e Benji” è una peculiarità della serie italiana. Nell’edizione nostrana, infatti, il telecronista Matteucci racconta agli spettatori, passo passo, le azioni di gioco mentre nella versione giapponese non c’è un’unica cronaca fuoricampo ma la narrazione delle partite è affidata ai pensieri interiori dei vari protagonisti presenti in campo e sugli spalti.
Vidale e Borghetti raccontano che durante la lavorazione di “Holly e Benji” non hanno mai incontrato in studio Sergio Matteucci il quale ha sempre avuto una propria agenda di lavoro ed un proprio copione separati, poiché il telecronista non aveva necessità di interagire con alcun personaggio dell’anime.
“Però” – ricorda Giorgio Borghetti – “mi ricordo che da bambino vedevo i suoi copioni, che erano immensi, e pensavo: povero lui che deve dire tutte queste battute!”
Vittorio Guerrieri è ancora “una tigre”
Vittorio Guerrieri (Mark Lenders) che aveva qualche anno in più dei suoi “compagni di squadra” ed una solida esperienza da attore, è descritto dai colleghi dell’epoca come una persona estremamente ironica e brillante.
“Era un ‘coatto’ proprio come Mark Lenders” – racconta scherzosamente Giorgio Borghetti – “lo soprannominavamo Er Murena”.
Guerrieri arrivava ai turni di doppiaggio con la moto in impennata e si divertiva ad insegnare agli altri ragazzini come si faceva a guidare il motorino su una ruota sola.
Oggi ha ancora un fisico atletico e i capelli lunghi e gioca ancora a pallone “e faccio il tiro della tigre… sbiadita” – scherza.
Rossella Acerbo e Tom Becker
Rossella Acerbo, la più giovane del cast, era l’unica ragazzina chiamata a doppiare un giocatore maschio: Tom Becker.
Come mai? Forse perché Rossella, appena undicenne, aveva una voce dalle tonalità neutre; forse perché il personaggio di Tom è pacato e gentile o “Forse perché erano letteralmente finiti i doppiatori maschi di quella fascia d’età” – dice Fabrizio Vidale . Infatti un’intera generazione di giovani attori romani fu cooptata, all’epoca, per il doppiaggio di questo anime corale.
Pizza e gelato per tutti
In ogni intervista che verta su “Holly e Benji”, Vidale e Borghetti ricordano con affetto e ringraziano Fernando Piacentini, titolare dello studio di doppiaggio ETS, descritto come una persona molto gentile e generosa.
“Fin dalla 1° serie di Holly e Benji lui è stato eccezionale” – racconta Fabrizio Vidale – “Tutti i pomeriggi in cui noi andavamo a lavorare, lui ci faceva trovare la merenda. Verso le 17.00 mandava una persona in pizzeria, ordinava 3 o 4 teglie di pizza e noi facevamo merenda con pizza e bibite”.
Quando iniziava a fare caldo, invece della pizza arrivavano i gelati.
“Si stava fermi anche tre quarti d’ora. Con le tempistiche di oggi, sarebbe impensabile” – aggiunge Borghetti.
“Fernando Piacentini è stato unico. Io e Giorgio abbiamo lavorato tanto fin da bambini. Per carità, tutti, con i bambini, adottavano pianificazioni più leggere da rispettare. Però questa gentilezza non l’abbiamo mai più incontrata”
Fabrizio Mazzotta, doppiatore e fumettista
Fabrizio Mazzotta (che interpretava Ted Carter) e che ha dedicato moltissimo della propria carriera di doppiatore all’animazione giapponese, è ricordato dai suoi colleghi dell’epoca anche per essere sempre stato un bravissimo disegnatore e fumettista.
Fin dai tempi di “Holly e Benji”, ogni tanto si divertiva a buttare giù uno schizzo in pochi secondi e lasciava a bocca aperta i suoi compagni.
Il calcio, una grande passione
Come per i protagonisti di “Holly e Benji”, il calcio era per Vidale, Borghetti e per gli altri giovani colleghi, una grande passione.
Appena arrivati agli studi, avevano l’abitudine di costruire un pallone di fortuna con i pezzi dei copioni già usati e con lo scotch e improvvisavano grandi partite nel cortile o nei corridoi per poi arrivare al leggio sudati e con l’affanno.
La squadra del cuore di Fabrizio Vidale è la Roma mentre quella di Giorgio Borghetti è la Lazio.
Nel 1990, durante i Mondiali di Calcio di Italia ‘90, Fabrizio Vidale recitò in “Ultrà” di Ricky Tognazzi, interpretando il tragico ruolo del tifoso romanista “Smilzo”, personaggio chiave di tutta la storia.
Fonti:
contenuti speciali dvd “Holly e Benji Forever” vol. 13 Special Edition – Stormovie / Digital studio production srl (2004)
Open Day di Radio Cusano Campus puntata del 07/11/2014
Voci Animate speciale Holly & Benji. Voci in diretta puntata del 08/04/2021